
Tutto è accaduto lo scorso 3 luglio, quando un rimorchiatore stava trasportando una grande struttura in cemento armato verso il porto di Taranto.
Durante la navigazione, l’uomo di guardia del rimorchiatore ha notato un peschereccio che avanzava ad alta velocità e su rotta di collisione. Immediatamente ha contattato l’imbarcazione via radio VHF per chiedere una correzione di rotta, spiegando che il rimorchiatore non poteva manovrare a causa del carico trainato. Nessuna risposta.
Dopo ripetuti tentativi, è intervenuta anche la Capitaneria di Porto, che aveva ascoltato le comunicazioni radio, ma il silenzio radio del peschereccio è proseguito. Solo la prontezza del rimorchiatore, che è riuscito ad accelerare leggermente, ha evitato l’impatto diretto con la sua struttura. L’imbarcazione da pesca è comunque passata a pochissimi metri dalla poppa e si è poi impigliata con l’elica nei cavi d’acciaio della struttura in cemento trainata.
La scoperta a bordo del peschereccio
Una motovedetta della Capitaneria ha raggiunto il peschereccio per eseguire un controllo e ha scoperto che non era presente il comandante a bordo. La situazione ha fatto scattare immediatamente una denuncia penale, poiché condurre un peschereccio senza i titoli abilitativi è un reato previsto dalla normativa marittima.
Ipotesi al vaglio degli inquirenti
Le indagini ora dovranno chiarire se il comandante abbia affidato il mezzo all’equipaggio in sua assenza oppure se si tratti di una presa di possesso non autorizzata da parte dell’equipaggio stesso. In entrambi i casi, la vicenda evidenzia una grave violazione delle regole di sicurezza in mare.
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