
Tragedia nelle acque della Laguna di Venezia. Domenica 24 agosto 2025 lo skipper Dmitris Baranov, 48 anni, di nazionalità lituana, è stato trovato privo di vita a bordo del catamarano che stava conducendo con quattro passeggeri stranieri, tra cui un minore.
L’imbarcazione, che sembra essere un Aura 51 della Fountaine Pajot, è stata avvistata alla deriva tra Lio Grando e Punta Sabbioni, non all’ancora, in una zona di transito molto frequentata dal traffico nautico. Sono stati gli stessi passeggeri a lanciare l’SOS dopo essersi resi conto che il comandante era stato colto da un improvviso malore.
Sul posto sono intervenuti rapidamente la Guardia Costiera, i Vigili del Fuoco con il nucleo nautico portuale e il personale sanitario del Suem 118. I soccorritori hanno messo in sicurezza l’imbarcazione, tentato di fissarla all’ancora per evitare ulteriori rischi e trasportato a terra i passeggeri, tutti incolumi. Per lo skipper, purtroppo, non c’è stato nulla da fare: il medico legale ha potuto soltanto constatare il decesso.
Le prime ricostruzioni parlano di un malore fatale, non collegato direttamente alle condizioni meteo, sebbene la notte precedente fosse stata segnata da raffiche di vento e temporali. È stata disposta un’autopsia per chiarire le cause della morte.
Il catamarano, la cui tipologia (a vela o a motore) non è stata ancora ufficialmente resa nota, potrebbe essere sottoposto a sequestro per consentire ulteriori accertamenti tecnici.
L’episodio ha destato grande impressione nel mondo della nautica, anche perché avvenuto in una delle aree lagunari più battute dai diportisti. La tragedia ricorda quanto la figura dello skipper resti centrale per la sicurezza in mare: il suo improvviso venir meno può trasformare una crociera in una situazione di grave emergenza.
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