
Vascotto ha inoltre smentito che queste dichiarazioni siano legate a un mancato ingaggio. “Personalmente – ha continuato – non ho mai avuto tanto lavoro come adesso. Sono estremamente contento di quello che faccio. La Coppa America con i catamarani è un evento di pochi, almeno per adesso. Non è una Coppa America che costerà poco e non è fair, perchè sappiamo già chi sarà il vincitore della prossima edizione. Il tutto mi fa pensare che la prossima Coppa America non sarà un grande successo e, comunque, per adesso non lo è stato”. Vascotto, continua poi a denigrare la scelta dei multiscafi. “I catamarani esistevano già – ha detto – e se per tanti anni la Coppa è esistita in un certo modo, vuol dire che un motivo c'era. La Coppa del 2007 è stata la più bella in assoluto. Non mi pare di ricordare un solo momento di crisi. Se si vuole cambiare la Coppa più bella di sempre con qualcosa di diverso, bisognava puntare su qualcosa di certo”.
E sulle regate che vedremo a San Francisco, Vascotto nutre dei dubbi sulla loro potenziale spettacolarità. “La vela – ha ribadito – per essere promossa deve portare tanti velisti in acqua. Non sempre meno. Mettiamoci dei motori, o altro ancora, così andremo a fare le regate virtuali, davanti al computer. Viva allora il circuito dell'Audi MedCup, e il fatto che ci siano, in un momento di crisi come questo, sei o sette barche nuove. E' il sintomo che la gente ha voglia di qualcosa di serio sui monoscafi”.
Lo skipper italiano non ha escluso la possibilità di unirsi a qualche challenger. “Probabilmente – ha concluso – qualora ci fosse l'opportunità, farei la Coppa con i catamarani. Ma ripeto, per me è un grande passo indietro. Anche Emirates New Zealand sarà costretto a farla con i catarani, con altri team. Ma tra essere costretti ed essere contenti c'è una grossa differenza”.
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