lunedì 18 agosto 2025
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Barche e skipper nella tempesta, l’analisi di un navigatore

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Barche che hanno perso l’ancoraggio e sono finite in spiaggia alla Girolata
Barche che hanno perso l’ancoraggio e sono finite in spiaggia alla Girolata

Ancore che spedano, catene che si rompono, linee di ancoraggio che cedono e barche che vanno a spiaggia o a scogli senza possibilità di scampo, questo è accaduto il 18 agosto del 2022 in Corsica e queste sono le riflessioni di un noto navigatore, Luciano Piazza

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Luciano Piazza, l’autore di questo articolo, naviga per circa sei mesi l’anno soprattutto in Mediterraneo e anche fuori da questo. In parte in solitario e in parte con equipaggio. Queste sono le sue riflessioni su quanto accaduto il 18 agosto tra la Corsia e la Liguria.

Ecco cosa pensa Luciano Piazza

L’estate torrida che abbiamo vissuto, e che forse non è ancora conclusa, ha surriscaldato il Mediterraneo in modo decisamente anomalo e preoccupante. Un accumulo di energia che inevitabilmente prima o dopo doveva finire per sfogare in un fenomeno meteorologico estremo, come, infatti, è avvenuto il 18 agosto in Corsica.

velista, soprattutto per i vacanzieri agostani, per lo più charteristi ed equipaggi familiari. È certamente questo uno dei fattori che hanno concorso a determinare il tragico bilancio che ha visto decine di barche spiaggiate o disalberate: se ci sono tante barche in giro è statisticamente probabile che saranno tante quelle colpite. I vari modelli previsionali davano venti intorno ai trentacinque nodi, ad eccezione di Arome che dava raffiche oltre i cento nodi. A chi credere? Sappiamo che la forbice in certi casi può essere molto ampia e che si restringe man mano che ci si avvicina al momento previsto. Sappiamo anche che a volte i siti meteo, pur restando all’interno della forbice, sono volutamente allarmistici per attirare su di sé l’attenzione (e le paure) degli utenti. Questa volta, invece, circa dodici ore prima, Arome continuava a essere il solo modello che prevedeva un vento di tale forza. Alla Girolata, una baia piuttosto ridossata dal maestrale all’interno dell’ampio golfo della Scandola, è successo il disastro più grande. Di sedici barche alla fonda, undici sono finite in spiaggia, quattro hanno disalberato e una sola era ancora a galla, più o meno integra, alla fine

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