sabato 22 marzo 2025
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Australia: greggio in mare, soccorritori al lavoro

Con il passare delle ore ci si è resi conto della serietà dei danni causati dalla Pacific Adventurer, la petroliera che ha versato carburante al largo del Queensland

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Brisbane – Sessantacinque chilometri di costa contaminati, duecentotrenta tonnellate di greggio in mare, trentuno container contenenti seicentoventi tonnellate di ammonio nitrato ancora dispersi nel Pacifico. Sono queste le stime, di giorno in giorno sempre più grandi e preoccupanti, dei danni causati dalla Pacific Adventurer, la portacontainer che mercoledì scorso ha causato un gravissimo disastro ambientale in gran parte della costa del Queensland, in Australia.
In principio sembrava che la portata dell’incidente fosse decisamente minore, ma con il passare delle ore è venuta a galla la drammaticità della situazione. La nave cargo che navigava da Hong Kong in Indonesia ha cominciato a perdere carburante dopo che un container, a causa del mare in tempesta, ha aperto una falla sullo scafo. Le autorità australiane hanno già puntato il dito contro la compagnia armatrice della portacontainer; sembra, inoltre, che il comandante della nave abbia espresso più di una perplessità sul levare gli ormeggi, proprio a causa delle condizioni meteo pericolose.
Al momento, circa metà delle coste contaminate sono già state ripulite dai mezzi di soccorso. Maggiormente interessata una buona parte del litorale del Quenslaand, nel nord-est del paese, le isole Moreton e Bribie. Il Wwf ha già avvertito che la catena alimentare sarà pregiudicata ad ogni livello, e non risparmierà i piccoli pesci, i cetacei e gli uccelli marini.

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