
Questa vicenda dimostra come l’uomo, a volte, possa dimostrare una generosità insospettata. La storia che vi stiamo per raccontare ha avuto luogo nei pressi di Propriano, nel sud della Corsica, quando una barca con a bordo quattro giovani tedeschi, l'Ocean Scout, è finita sulla spiaggia di Capu Laurosu.
Probabilmente, i giovani non avevano valutato con attenzione le previsioni meteorologiche che preannunciavano un rinforzo del vento durante la notte. Il vento li ha colti impreparati, dato che la loro barca non era protetta in una baia ma semplicemente davanti a una spiaggia con il vento che soffiava dal mare.
Anche l'ancora, probabilmente, non aveva la giusta lunghezza di catena per tenerla ferma sul fondo. Quando il vento è arrivato e le onde si sono alzate, l'ancora ha ceduto, ha perso la presa e lentamente, la barca, senza che i quattro che dormivano se ne accorgessero, è finita sulla spiaggia.
Il servizio di salvataggio in mare, la Société Nationale de Sauvetage en Mer, si è assicurato che i giovani fossero al sicuro e ha lasciato a loro il compito e l'onere di recuperare la barca.
I ragazzi temevano di non farcela, poiché non avevano i mezzi finanziari per chiamare una grande gru, e inoltre era previsto l’arrivo di una forte burrasca, il che avrebbe significato per loro perdere l’Ocean Scout.
Mentre i quattro giovani faticavano senza speranza cercando di far riprendere il largo alla loro amata barca, sono giunte alcune persone che passeggiavano sulla spiaggia e hanno iniziato a offrire il loro aiuto.
Poi si sono uniti altri giovani che giocavano a palla, una signora, una coppia, chiunque si avvicinava si fermava e si metteva a disposizione. In breve, si è formato un gruppo di circa quaranta persone, mai viste prima, ma tutte determinate a rimettere in acqua la barca.
Quattro, cinque ragazzi si sono appesi a una drizza, facendo sbandare la barca per liberare la chiglia dalla sabbia e poi tutti insieme, alcuni davanti alla barca a tirare delle funi, altri dietro spingendo, hanno cominciato a spostare l’imbarcazione.
È stata un'impresa ardua, poiché la barca pesava diverse tonnellate e la sabbia che si accumulava di fronte allo scafo ostacolava il progresso. Tuttavia, alla fine, l'Ocean Scout è ritornato in acqua, e in un istante si è rialzato e ha ricominciato a galleggiare.
Un grande applauso di gioia ha accolto la conclusione di questo straordinario sforzo collettivo, mirato unicamente a dare una mano ai quattro giovani.
La barca ha subito qualche danno al timone, ma questi sono danni insignificanti rispetto a ciò che sarebbe potuto accadere se tutte quelle persone non si fossero unite per aiutare i ragazzi.
In seguito, l'Ocean Scout sarà trainato fino al porto di Propriano da un catamarano e verrà messo a secco presso un cantiere navale per le necessarie riparazioni della chiglia e del timone.
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