SVN – Ora la Fora Marine è stata acquisita dal Gruppo Gran Large e affidata a un italiano Luca Tessitore. Qual è la situazione in cantiere.
T.M. – Quando il cantiere è fallito c’erano molte barche in produzione, alcune anche finite. Nessuna barca dei miei clienti però era stata ancora iniziata.
SVN – Il cantiere ora è stato affidato a un italiano.
T.M. – Sì, il nuovo direttore generale è Luca Tessitore, un amico di uno dei due proprietari del gruppo Grand Large che ha rilevato il cantiere.
SVN – Lei sa che intenzioni hanno.
T.M. - Sì, a quanto mi ha detto Tessitore, vogliono ripartire il più rapidamente possibile con la produzione, anche se non è ancora chiaro cosa vogliono fare con le barche già ordinate e di cui le caparre, ovviamente, sono scomparse nel fallimento. Io ho diversi clienti che hanno versato le loro caparre, in alcuni casi anche somme superiori ai 50.000 euro e che vorrebbero riavere i loro soldi o la barca che hanno ordinato.
SVN – Lei ha capito come pensa di orientarsi il cantiere.
T.M. – Non credo che si siano ancora fatti un’idea precisa di cosa fare. Penso che prima dovranno fare dei conti, vedere quante sono le barche ordinate e per le quali sono state versate delle caparre. Chiaramente non ci sono solo gli italiani, gli RM sono venduti in tutta Europa. Poi, mi hanno parlato di due strade, o praticare uno sconto consistente ai clienti e rivendere la barca, facendoli rientrare in questo modo almeno di buona parte di quanto versato, o arrivare a una trattativa per la restituzione parziale delle caparre.
SVN – In ogni caso non è una bella situazione.
T.M. – No, non lo è anche perché i tribunali fanno del tutto per proteggere i dipendenti prima e i fornitori poi ed è giusto, ma cosa fanno per proteggere i clienti che hanno versato delle caparre?
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