Questo è quanto si è saputo ieri dal ministero dell’ambiente. I bidoni contengono catalizzatori di nichel e molibdeno, sostanze altamente tossiche e idrosolubili. Al momento su di un area di 25 miglia, sono stati rinvenuti 20 dei 112 fusti (non 198 come era stato detto in un primo momento), alcuni di questi sono aperti, altri, danneggiati.
Il mistero ha chiesto alla compagnia Grimaldi, proprietaria della nave e responsabile quindi del recupero dei bidoni tossici, un immediato piano di recupero a salvaguardia dell’ambiente.
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