La decisione di chiedere il soccorso è stata presa per la posizione dell’imbarcazione al momento dell’avaria. Jrata si trovava, infatti, a oltre 1000 miglia dalla partenza e ad oltre 1500 dall'arrivo, a metà strada tra Africa e Sudamerica. Distanze troppo lunghe per una navigazione con soluzioni di emergenza, efficaci se l'avaria ai timoni fosse avvenuta per "affaticamento dei materiali? in fase di arrivo.
Verificato che in zona non c’era nessuna imbarcazione da diporto raggiungibile (il contatto è stato tentato anche con Bernard Stamm fresco di squalifica nel Vendée Globe) Jrata3-WullschlegerGroup è stata così raggiunta dalla petroliera Genmar Argus, dirottata sul posto dal SAR Martinica in accordo col SAR italiano.
Il comandante della nave e i velisti di Jrata3, hanno deciso di attendere la luce (11:00 UTC) per il trasbordo, per effettuare una manovra assolutamente non semplice e che richiedeva una perizia assoluta sia da parte dell’equipaggio della petroliera sia di Andrea e Luca.
Le condizione del mare hanno suggerito però un’ulteriore attesa, perché gettarsi in acqua e risalire le mura di una petroliera di 250 metri scarica (circa 19 metri), con tutti i movimenti della nave, era un’operazione decisamente pericolosa.
Verso le 16:00 UTC si è deciso di tentare, e l’operazione è pienamente riuscita. Luca Tosi e Andrea Rossi sono ora a bordo e in buone condizioni. Lo stesso non si può dire dell’imbarcazione. Nell’urtare ripetutamente le mura della Genmar Argus, JRata3 ha subito numerosi danni.
La petroliera è ora diretta verso Abijan, con arrivo previsto il 2 febbraio.
Ecco la prima e-mail che Luca e Andrea hanno spedito dalla petroliera.
"Che storia - scrive Luca - peccato per il record, ma anche cosi ci siamo divertiti! Il recupero è stato degno di un film di Spielberg! Ma un film lungo 6 ore! Dopo aver visto le eliche della nave da 2 metri, con onde da 4-5 metri e vento a 25-30 nodi, siamo finiti col catamarano messo in verticale a 90 gradi, con le prue per aria, attaccato con un cavo per la testa d’albero alla nave di 260metri che, essendo scarica, non riusciva a fermarsi e con l’abbrivio ci trascinava via con noi 2 appollaiati sulla traversa. Alla fine ci hanno trascinato su per la fiancata come 2 salami. Abbiamo fatto dei filmini. Dobbiamo ancora vederli ma mi sa che saranno spettacolari. Noi stiamo bene, andiamo in West Africa. Ci sono rimasti solo i vestiti che avevamo addosso, 2 orologi Traser e 2 coltelli...tutto il resto perso.”
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