Condizioni molto leggere hanno caratterizzato le due regate di collegamento: vento debole sia da Genova che da Saint-Tropez, con un rinforzo ipotizzato nella notte che non si è mai presentato.
Ne hanno approfittato i più grandi – e veloci – per fabbricarsi un po’ di aria da soli e continuare così a procedere nella torrida notte del 14 giugno. Con le prime luci dell’alba, i più rapidi hanno iniziato a prendere i refoli dalla costa e a procedere con una discreta velocità verso la linea di arrivo.
Primo sul traguardo, alle 10:01:16 minuti, il TP52 Freccia Rossa di Vadim Yakimenko (già vincitore in tempo della Rolex Giraglia 2018) che proveniva da Saint-Tropez, seguito a pochi minuti dal Ker 46 Daguet 3 di Frederic Puzin che ha così superato il TP russo in tempo compensato nella classifica IRC (terzo il JPK10.10 Raging Bee di Jean-Luc Hamon).
Sempre dal lato francese, alle 12:06 è arrivato il primo della Classe ORC, il DK46 Hydra di Oscar Chave.
Dal lato genovese, invece, ottima performance dell’equipaggio di Itacentodue di Adriano Calvini che in tempo compensato è riuscito a sopravanzare i sempre veloci Pendragon VI di Carlo Alberini e Arca Sgr di Furio Benussi.
Dopo 21 ore di regata, il Felci 61 e il suo equipaggio formato dai giovani atleti dello Yacht Club Italiano e guidati dall’esperta regia di Tommaso Chieffi e Ambrogio Beccaria, hanno condotto una bellissima regata, portata a termine a 36 minuti dallo scadere del tempo limite.
Saranno 147 mercoledì le imbarcazioni che partiranno per la prova offshore di 260 miglia che avrà il suo start a Sanremo, poi due boe in territorio francese prima della discesa verso lo scoglio della Giraglia e la risalita verso l’arrivo di Genova.
La situazione meteo è in evoluzione con il possibile ingresso di una perturbazione che potrebbe rendere la regata molto veloce nelle prima 24 ore.
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