Il cantiere Sanlorenzo, uno dei gioielli della corona dell’industria nautica italiana timonato da una delle menti più dinamiche e innovative di questo settore, Massimo Perotti, ha deciso di versare ai suoi 700 dipendenti una mensilità in più a quella di contratto.
Uno stipendio in più che possa in qualche misura mitigare gli effetti dell’inflazione e del caro bollette sulle finanze dei suoi dipendenti.
La Sanlorenzo è un cantiere che negli ultimi venti anni ha subito una delle più incredibili rinascite industriali nel settore dei superyacht diventando in breve uno dei migliori cantieri al mondo.
Mentre gruppi come Beneteau, che a inizio pandemia ha licenziato 1500 operai in Francia (nazione che non ha la cassa integrazione) e adesso ne sta pagando lo scotto perché non riesce a riassumerli, la Sanlorenzo, come sempre, guarda lontano e sa che il suo miglior patrimonio sono i suoi operai.
Per fare barche come i Sanlorenzo, superyacht di ammirabile bellezza, non si possono usare maestranze qualunque, bisogna avere operai altamente specializzati in grado di effettuare lavorazioni di fino che fanno la differenza. Ecco allora che il pagamento di una mensilità in più va a proteggere quel patrimonio che sta alla base del successo del cantiere.
Oggi molti cantieri sono fermi per mancanza di personale, il gruppo Fountaine Pajot ha appena dichiarato in un’intervista a SVN solovelanet di un suo dirigente che diversi problemi di qualità sono connessi all’impossibilità di trovare maestranze e anche la possibilità di incrementare la produzione è legata alla possibilità di trovare altro personale.
Il personale, e non solo operaio, diventa sempre più un bene prezioso da curare con attenzione in quanto continuamente oggetto di una guerra tra cantieri che non perdono occasione per attirare dalla loro parte gli operai di altre realtà.
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