sabato 23 agosto 2025
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Scomparsi in mare a Taranto: trovato il corpo di una delle quattro persone disperse

Quattro uomini partiti per pescare sono scomparsi davanti a Taranto. Ritrovato il corpo di Claudio Donnaiola. Ipotesi collisione in mare.

Le ricerche in mare coordinate dalla Guardia Costiera al largo di Taranto
Le ricerche in mare coordinate dalla Guardia Costiera al largo di Taranto
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Il quarto uomo a bordo: l’allarme iniziale e le ricerche

In un primo momento l’allarme era stato lanciato per la scomparsa di tre uomini in mare come abbiamo riportato ieri, ma dopo poche ore si è venuto a sapere che al gruppo di amici uscito in mare per una battuta di pesca davanti alle coste di Taranto domenica mattina, si era aggiunto all’ultimo momento il fratello di uno dei tre.

Le ricerche, iniziate con una motovedetta e un elicottero, ora si sono allargate a più mezzi navali e diversi mezzi aerei tra i quali un ricognitore della Guardia Costiera alzatosi da Catania. L’intervento del mezzo aereo ha permesso di allargare la zona di ricerca.

Il ritrovamento del corpo di Claudio Donnaiola

A spegnere molte delle speranze di ritrovare i quattro ancora vivi, è stato il ritrovamento, ieri pomeriggio, del corpo di uno di loro, Claudio Donnaiola di 63 anni a 11 miglia circa da Capo San Vito e a 14 miglia da Metaponto di Bernalda, in provincia di Matera.

I quattro uomini si trovavano a bordo di un piccolo cabinato a motore di 7,5 metri di proprietà di uno di loro e, stando alle dichiarazioni dei figli, avevano familiarità con il mare. Le uscite per pescare erano frequenti e non avevano mai avuto incidenti gravi.

I primi segnali d’allarme e l’intervento della Guardia Costiera

Sospetti che qualche cosa non stesse funzionando per il verso giusto i parenti li avevano avuti già dalle ore 14 di domenica quando, chiamandoli i quattro amici al telefono, nessuno rispondeva. I quattro avevano detto che sarebbero rientrati per pranzo, così alle 17, quando non li hanno visti rientrare, hanno avvisato la Guardia Costiera che ha dato subito il via alle ricerche.

Domenica era una giornata di maestrale, non particolarmente forte, ma comunque in grado di alzare un po’ di mare, tanto che la Guardia Costiera quel giorno ha ricevuto molte chiamate con richieste di aiuto.

Il sospetto di una collisione

In questi casi, quando, nonostante le ricerche da parte di più mezzi, soprattutto aerei, non viene ritrovato nulla, il sospetto è sempre quello della collisione con una nave o un grande yacht.

Una collisione con un grande mezzo è in grado di distruggere e affondare una piccola barca nel giro di pochissimo tempo. Se l’urto è forte, perché la barca scompaia sotto la superficie del mare bastano pochi secondi. Spesso i corpi delle persone che sono a bordo rimangono impigliati alle attrezzature o prigionieri all’interno della barca. Tuttavia, per quanto l’affondamento sia rapido, in superficie rimangono sempre dei resti della collisione.

© Riproduzione riservata

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