
Erik Nigon sul suo Multi 50 ha il pilota automatico rotto e d è costretto al timone 24 ore su 24. “Sono esausto, non ce la faccio più, e ho ancora circa 36 ore di mare da fare”, ma Erik dovrà resistere se vorrà mantenere il suo 4° posto nei Multi 50 perché Olmix, il Multi 50 di Pierre Antoine che ha problemi con la deriva, è ad appena 60 miglia di distanza.
In Class 40 Phil Sharp ha perso la randa che si è strappata malamente e lo skipper dubita di poterla riparare velocemente.
Nel frattempo ieri sono arrivati Paul Meilhat sull’IMOCA 60 SMA che si classifica quarto tra gli IMOCA, ma che soprattutto, come dice lui stesso sulla banchina di New York, si qualifica per la prossima Vendèe Globe. Meilhat ha impiegato 14 giorni e 5 ore per compiere la traversata a una media di 12,06 nodi percorrendo 4.112 miglia.
Due ore dopo Meilhat c’è stato l’arrivo di Arkema, il Multi 50 di Lalou Roucayrol che ha dichiarato:“A parte il fatto che ho perso la deriva, la barca è perfettamente integra. (La perdita della deriva ha obbligato Roucyrol ad allungare la rotta per evitare la bolina. Ndr) Ho dovuto navigare con la randa un po’ lasca, lo scafo centrale, negli ultimi giorni è sempre stato attaccato all’acqua e quando è così le onde si sentono di più e navigare diventa difficile.”
La regata in breve
The Transat Bakerly - La regata è partita lo scorso 2 maggio da Plymouth, in Inghilterra, per traversare l’Atlantico settentrionale e arrivare a New York sulla costa occidentale degli Stati Uniti. 3.000 miglia di oceano a latitudini difficili dove le perturbazioni si susseguono e mettono a dura prova gli equipaggi.
IMOCA 60, Class 40, Ultime, Multi 50, le migliori classi per solitari che partecipano alla regata.
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