Dalla fine della Louis Vuitton Cup è la seconda volta che i kiwi si concedono qualche giorno di relax: dopo la vittoria su Luna Rossa restarono a terra per settantadue ore.
In tal senso, i neozelandesi hanno affrontato il cammino verso la finale in modo diverso rispetto al defender che, a parte un giorno di riposo concesso al sailing team all'inizio della scorsa settimana, è uscito in mare tutti i giorni con le due barche, lasciando gli ormeggi alle 13:00 precise.
Due approcci differenti che, ovviamente, porteranno a risultati diametralmente opposti, visto che a un vincitore corrisponderà uno sconfitto. Per scoprire da che parte sta la ragione bisogna però attendere ancora un po', consci del fatto che in gioco, a parte l'importante titolo sportivo, c'è ben altro, dato che il vincitore avrà il diritto di definire i dettagli della prossima edizione: privilegio non da poco, potenzialmente in grado di rivoluzionare l'evento.
I kiwi, infatti, hanno già dichiarato che, qualora dovessero mettere le mani sulla Vecchia Brocca, è loro intenzione non solo riportarla ad Auckland, ma anche porre un limite all'impiego di velisti la cui nazionalità non corrisponde con quella del sindacato di appartenenza. Un vero e proprio colpo basso, visto che sono i neozelandesi a vantare i migliori velisti del mondo, molti dei quali impegnati a vario titolo nella stragrande maggioranza dei consorzi.
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