Le ultime notizie provenienti dalle acque ghiacciate dell'emisfero australe raccontano di un tentativo di Greenpeace di bloccare il rifornimento di carburante della Nisshin Maru, la principale arpionatrice nipponica. Missione fallita, in quanto divenuta pericolosa per la vita degli attivisti.
Gli ambientalisti, infatti, avevano tentato di interporsi tra la baleniera giapponese e la “Oriental Bluebird”, la nave presente in Antartide per rifornire di carburante tutta la flotta del Sol Levante, dovendosi poi allontanare repentinamente in quanto la distanza tra le due unità si faceva sempre più esigua.
La battaglia è così tornata a disputarsi sul campo diplomatico. Greenpeace ha di nuovo invitato la “Oriental Bluebird” a lasciare la zona di mare dove attualmente si trova, in quanto considerata riserva naturale e santuario dei cetacei. A sostegno degli attivisti si sta adoperando anche la Marina australiana che, dopo aver permesso il rilascio di due ostaggi catturati dai giapponesi la scorsa settimana, sta cercando di ottenere prove sull'attività delle baleniere, per poi presentarle a un tribunale internazionale.
La questione sembra ancora lontana dal suo termine, anche se il tempo sembra giocare a favore dei nipponici, in quanto le navi ambientaliste (oltre all'”Esperanza” di Greenpeace, c'è anche un'altra unità di Sea Shepard) cominciano a essere a corto di carburante e c'è da credere che la “Oriental Bluebird” non darà loro un aiuto.
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