Forse non tutti sanno che il primo 12 metri S.I. italiano si chiama La Spina ed è stato varato nel 1929 a Varazze. La nonna di Azzurra, la barca che ha rappresentato la prima sfida italiana all’America’s Cup nel 1983, nacque per volontà del marchese Franco Spinola, Ammiraglio della Regia Marina Militare e segretario generale del Regio Yacht Club Italiano.
Spinola, esperto yachtsman, era al corrente del fatto che la Coppa America, in quegli anni corsa a bordo di giganteschi yacht, prima o poi si sarebbe disputata su una classe metrica, quella, appunto, dei 12 metri.
Avendo compreso l’importanza di tali competizioni internazionali, decise di costruirne uno e affidò la progettazione della sua futura barca a Vincenzo Vittorio Baglietto. Ma il progetto di Spinola, quello di competere ai massimi livelli con il suo 12 metri S.I., non si realizzò mai a causa della crisi economica del periodo. Inoltre, il regolamento dell’America’s Cup avrebbe visto correre i 12 metri S.I. solo dal 1958 limitando, in questo modo, la diffusione della Classe.
La Spina venne dunque trasformata in ketch e fu utilizzata per crociere e per partecipare ad alcune regate sino al 1938, anno in cui venne ceduta a un nobile bolognese, che la rinominò La Vespa.
La barca cambiò diversi armatori sino a che, verso la fine degli anni ’90 venne abbandonata su una secca a sud di Barcellona. Nel 2004 venne rilevata da una famiglia di Sorrento che, trasferita la barca in Italia, diede avvio a un accurato lavoro di restauro riportando La Spina agli antichi splendori.
Il 28 maggio 2008 La Spina ha ricevuto il suo nuovo certificato di stazza e la conferma del prestigioso numero velico I 1. Dopo aver partecipato alle numerose regate di yacht d’epoca, oggi il destino del primo 12 metri S.I. italiano sembra essere tornato nell’oblio.
La Spina si trova in vendita ad Arbatax, in Sardegna, in attesa che un nuovo armatore la riporti a fare sfoggio di sé nei più prestigiosi campi di regata dedicati alle vecchie signore del mare.
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