Il tutto deriva dal fatto che non è ben chiaro se sul modulo d’importazione temporanea che uno straniero deve presentare per tenere la propria barca in un porto messicano, vada riportato il numero dello scafo o il numero d’immatricolazione della barca.
Non riuscendo a venire a capo della cosa, gli uomini della Capitaneria, nell’incertezza, hanno sequestrato molte imbarcazioni, 338 per l’esattezza. L’intervento della maggiore associazione degli industriali nautici messicani, non ha potuto fare molto.
Al momento, dopo diverse settimane, sono stati dissequestrati solo 10 scafi.
Nel frattempo negli Stati Uniti si è messo in moto il tam tam della rete e i velisti americani, che spesso sono soliti passare del tempo in Messico, hanno disertato i porti messicani.
Le grandi regate che si tengono in Messico, sono state disertate dagli statunitensi, tanto che alcune sono state annullate per mancanza d’iscritti.
La mancanza di chiarezza nell’articolo della legge sta arrecando milioni di euro di danni all’industria del turismo collegata alla nautica. Un po’ com’è accaduto da noi con la tassa di stazionamento due anni fa che fece fuggire tutti gli stranieri per altri lidi.
© Riproduzione riservata