Seppur ancora incerto, si teme che il numero delle vittime sia molto elevato. Mirvari Gakhramanly, capo del comitato indipendente azero per la protezione dei diritti dei lavoratori petroliferi, ha riferito alla Reuters che 32 operai sono morti ed altri 42 sono stati salvati.
Mentre la Socar, la societa' petrolifera statale dell'Azerbaigian, proprietaria della piattaforma, parla di 33 operai salvati ma mantiene il riserbo sul numero delle vittime.
Le operazioni di soccorso sono ostacolate dalle condizioni meteo ancora avverse, nella zona ci sono venti a 60/70 nodi e onde molto alte, in queste condizioni gli elicotteri non riescono a lavorare e le navi di salvataggio faticano molto.
La tempesta ha fatto volare in mare anche una cabina abitativa di un'altra piattaforma e i tre operai che ci vivevano risultano dispersi.
L’anno scorso sulle piattaforme della Socar sono morti 14 operai. Questo fa supporre che le condizioni di lavoro a bordo delle piattaforme siano assolutamente precarie e che queste oltre ad essere molto vecchie sono prive dei dovuti sistemi di sicurezza.
Circa il 60% della produzione petrolifera statale azera passa attraverso la piattaforma colpita dall'incendio, quindi l'estrazione sara' temporaneamente colpita
Azerbaigian controlla circa l’80% delle risorse petrolifere della regione del Caucaso meridionale e rappresenta il punto di partenza delle vie strategiche di trasporto del greggio dal caspio verso l'Europa bypassando la Russia.
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