Un incontro necessario dopo le parole con cui il presidente del Consiglio aveva preso le distanze dal nuovo strumento di contrasto all’evasione, a pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del relativo provvedimento.
I due hanno discusso delle ricadute che un’applicazione troppo matematica e basata sulle statistiche dell’Istat del nuovo Redditometro, potrebbe avere sull’economia nazionale.
Ormai è chiaro che una guerra senza frontiere all’evasione fiscale, portata avanti con criteri ideologici e senza i necessari strumenti, rischia di paralizzare il paese più che aiutarlo, testimonianza ne è il settore nautico che oggi, nei palazzi del Governo, è portato ad esempio di come, con politiche sbagliate è possibile distruggere un settore industriale. Politiche che, nel caso specifico della nautica, sono nate nell'ultimo governo Berlusconi quando era in voga, l'equazione diportista = evasore, lanciata dal ministro Giulio Tremonti.
Con tutta probabilità dall’incontro di ieri sera tra il Presidente del Consiglio e il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, scaturiranno degli aggiustamenti del nuovo strumento di accertamento sintetico che saranno introdotti dalla Circolare dell’Agenzia per l’applicazione del redditometro, circolare che ancora non è pronta.
La nautica nel nuovo Redditometro ha una posizione migliore rispetto a quella che aveva nel vecchio strumento e la barca non è più considerata come un bene “speciale” che in automatico fa scattare l’allarme evasione, ma, comunque, i diportisti sono ancora guardinghi e in una posizione di attesa nei riguardi del prossime mosse del fisco.
Sin tanto che il Governo in carica, o quello futuro, non daranno chiari segni che la caccia alle streghe è terminata e ristabiliranno un rapporto con il fisco degno di un paese civile, chiunque abbia le possibilità di spendere, eviterà di farlo, condannando la nostra economia alla stagnazione se non alla recessione.
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