Quindi, alla fine di un lungo iter giudiziario in cui SEL, il partito di Nichi Vendola, è ricorso anche alla presentazione di un emendamento alla legge di stabilità del 2013 pur di fare in modo che il magnate ecologista neozelandese Micheal Harte non potesse ottenere quanto da lui comprato all’asta fallimentare della società milanese che possedeva l’isola, questa diventa pubblica.
Budelli ora appartiene ufficialmente al Parco della Maddalena che ha visto riconosciuto in tribunale il suo diritto di prelazione. Pecoraro Scanio, ex ministro dell’Ambiente, plaude, ma in molti hanno forti dubbi che questa sia la soluzione migliore per l’isola e la sua meravigliosa spiaggia rosa.
Il magnate Micheal Harte aveva acquistato l’isola per 3.000.000 di euro all’asta giudiziaria. Harte era cosciente che quell’isola non aveva alcun valore commerciale in quanto mai nessuno avrebbe potuto costruire nulla.
Il suo sogno, come da lui stesso descritto al momento della prima assegnazione, era quello di creare un osservatorio internazionale sulla biodiversità marina, un laboratorio all’aria aperta che attirasse studiosi da tutto il mondo.
Subito dopo l’assegnazione dell’Isola al magnate neozelandese era partita una campagna di diffamazione nei suoi confronti che lo dipingeva come un mostro intenzionato a cementificare l’Isola di Budelli.
Ora bisognerebbe chiedersi chi avesse interesse a denigrare Harte e perché, e che cosa si nasconde dietro la battaglia per il possesso dell’isola.
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