
Il messaggio era molto insistente, la donna ha ripetuto la richiesta di soccorso per decine di volte, ma non ha mai spiegato cosa stesse succedendo.
Convinti di trovarsi davanti a un’emergenza molto seria, la Guardia Costiera ha fatto alzare in volo un elicottero SAR e dirottato le navi che navigavano nella zona dove si supponeva si trovasse la donna.
Nella notte un grosso cargo ha trovato una barca a vela con tre persone a bordo che avanzava contro un vento a 30 nodi. Quando il comandante ha chiesto se c’era bisogno di aiuto e di che tipo, dalla barca è arrivata una risposta che ha sorpreso tutti: non stiamo bene, la barca è in ordine e regge bene, ma abbiamo una signora che ha il mal di mare.
Il comandante della nave ha mantenuto la calma a stento. Per un mal di mare si era fatto alzare in volo un elicottero e deviato dalla loro rotta le navi commerciali.
Nonostante ciò, in osservanza alla legge del mare che impone di aiutare chiunque sia in difficoltà, il comandante ha offerto soccorso all’equipaggio della barca a vela facendo calare le scale a reti sulla fiancata della nave per fargli abbandonare la barca e rifugiarsi sulla nave.
Anche in questo caso la risposta è stata sorprendente: dalla barca lo skipper pretendeva che invece delle reti fosse calato un cavo di traino per rimorchiare la barca al sicuro in porto. Per quanto il comandante avesse spiegato più volte che con quel mare ogni tentavo di rimorchiare la barca gli avrebbe causato gradi danni, lo skipper ha continuato nella sua richiesta sino a quando il comandante, dopo aver avvertito la Guardia Costiere, ha fatto mettere macchine avanti e se ne è andato lasciando il pretenzioso equipaggio a gestire il mal di mare della signora.
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