Grandi balzi in termini percentuali dettati dal fatto che le cadute di fatturato durante la crisi sono state così forti (tra il 50% e oltre l’80%) che oggi bastano 10 unità vendute in più per far salire l’asticella della crescita in termini percentuali.
Un esempio è la Norvegia. Prima della crisi nel paese scandinavo (5,2 milioni di abitanti) si vendevano 1.000 barche l’anno, con la crisi si è scesi a 50 unità (un calo del 95%) e ora si sta navigando verso le 80 unità che, presumibilmente, saliranno a 200 nei prossimi due anni. In un anno, quindi, la Norvegia registrerà una crescita del 60%, ma in effetti saranno vendute solo 30 barche in più. Quello della Norvegia è un esempio che trova riscontro in molti mercati.
Eppure poche unità in più l’anno stanno mettendo in seria crisi cantieri anche molto grandi costringendoli a vendere con consegne che vanno ben oltre la prossima estate.
Beneteau sta vendendo il suo modello di punta, l’Oceanis 51.1 con consegna al 2019 e non perché abbia venduto centinaia di unità, in realtà ne ha vendute molte meno di 100, ma perché la sua capacità produttiva è stata ridotta durante la crisi e ora non riesce a far fronte alla ripresa.
Lo stesso discorso vale per Dufour cantiere per il quale, per molti modelli, sono rimaste poche barche ancora disponibili per la cnsegna prima dell’estate, doo di che si passerà alle consegne nel 2019 o subito dopo l’estate.
Il Cantiere del Pardo, che ha quasi raddoppiato la sua produzione nel giro di tre anni, ha problemi a far fronte a tutte le richieste e alcuni modelli sono già in consegna a estate 2019, semplicemente perché il cantiere ha raggiunto la massima produzione possibile.
La stessa situazione si verifica nel settore catamarani dove molti cantieri sono con le consegne già all’estate del 2019.
Che come ci dice Lorenza Turrisi direttore commerciale della Lagoon “ E’ una situazione dove tutti i mercati sono in forte crescita e questo fa si che la capacità produttiva si esaurisca molto velocemente”
Si parla molto dei tanti catamarani distrutti dagli uragani e quindi riordinati ai cantieri e a questo si attribuisce l’esaurimento dei catamarani disponibili, ma sempre Lorenza Turrisi ci spiega “Gli ordini per la sostituzione dei catamarani distrutti durante i grandi uragani di quest’anno sicuramente arriveranno e il loro impatto si farà sentire, ma al momento non sono ancora arrivati perché le assicurazioni ancora non hanno chiarito quali barche ripagheranno per intero e quali riconosceranno solo i danni parziali.
Il fenomeno dell’impossibilità da parte dei cantieri di far fronte alla richiesta si era già presentato nella crisi del ‘92/’93 quando, all’arrivo della ripresa, per qualche anno i cantieri non aumentarono la capacità produttiva agli stessi ritmi della richiesta. Alcuni di questi vendevano l’intera produzione già prima dell’inizio dell’inverno creando non pochi problemi ai loro concessionari che si litigavano letteralmente le barche.
Ma questa volta sembra che i cantieri non volgiano aspettare più di tanto e già diversi di questi si stanno attrezzando per aumentare la capacità produttiva anche se non sarà una cosa che si riuscirà a fare molto velocemente.
Il problema della mancanza di barche si farà sentire in particolar modo in Italia dove il cliente si è ormai abituato a ordinare la propria barca a marzo o aprile, diversamente dagli armatori nord europei che ordinano le barche a ottobre-novembre.
Per chi dovesse avere problemi a trovare la barca o il catamarano per l’estate prossima il suggerimento è cercare da diversi concessionari. I concessionari comprano le barche dai cantieri e alcuni non le hanno ancora vendute tutte.
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