Un bagnante della spiaggia di Eucla, situata nella costa sud-occidentale della nazione oceanica, ha trovato una lettera in una bottiglia scritta da John Blisset, un membro dell'equipaggio, circa due settimane prima della data del presunto affondamento. “Salve a tutti - si legge nel reperto - intorno a noi c'è solo l'Oceano. Vogliamo regalare una vacanza gratis nelle Whitsunday Island, nel nord del Queensland. Adesso stiamo navigando verso quella zona da Freemantle, e poi inizieremo a lavorare come una barca charter”. Il messaggio, che invitava il fortunato a chiamare un numero di telefono, non chiarisce tuttavia il mistero, ancora irrisolto, che coinvolge “Patanela”.
Un'inchiesta conclusa nel 1992 ha deliberato che la nave affondò l'8 novembre 1988, poco tempo dopo un contatto radio con il porto di Sydney. Tuttavia, sia del relitto che dei membri dell'equipaggio, non è mai venuta a galla alcuna traccia; soltanto sette mesi dopo il presunto naufragio, venne trovato un salvagente. Il mistero avvolge anche i motivi dell'affondamento. In quel famoso 8 novembre il mare era calmo e non c'erano condizioni meteorologiche tali da rendere pericolosa la navigazione, soprattutto per una barca come “Patanela”, considerata dal proprio equipaggio molto resistente e reduce da una circumnavigazione del globo e navigazioni in ogni mare.
Quanto trovato dal bagnante di Eucla non riaprirà alcuna indagine in merito; scrive soltanto una nuova pagina di quel libro, fatto di storie affascinanti e misteriose, cui solo il mare è in grado di dare una risposta.
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