domenica 8 dicembre 2024
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La nautica Made in Italy approda in parlamento e denuncia i ritardi della politica

Confindustria Nautica presenta alla Camera i risultati della nautica italiana, leader mondiale dei superyacht. Si discute dei ritardi della politica, della riorganizzazione degli Istituti Tecnici Superiori e delle normative

La nautica Made in Italy approda in parlamento
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Nell’ambito di un'indagine sul Made in Italy, continuano alla camera dei deputati le audizioni dei rappresentanti dei diversi settori produttivi, dalla moda alle attività professionali.

Lo scopo è quello di individuare punti di forza e di debolezza in ciascun ambito e sostenere azioni volte a dare impulso all’export che ha una parte molto importante nel PIL nazionale e che contribuisce a formare la nostra immagine nel mondo.

Non poteva non essere ascoltata anche Confindustria Nautica, l’associazione nazionale di categoria che riunisce le aziende iscritte alla Confindustria che ha presentato alla commissione numeri impressionanti.

La nautica italiana si conferma leader nel segmento dei superyacht, con oltre la metà delle commesse internazionali, e prima esportatrice mondiale di imbarcazioni da diporto per un controvalore di circa 3,4 miliardi di euro su un totale di 7 miliardi di fatturato della cantieristica e della componentistica di casa nostra. Tutto il settore del diporto, non solo l'extra lusso, mostra segni inequivocabili di fortissima ripresa dopo la battuta d’arresto dovuta alla pandemia, con le esportazioni che anche qui si fanno notare positivamente con destinazioni soprattutto extra UE.

I principali poli produttivi sono quello dell’alto Mediterraneo, concentrato tra Genova e Livorno che vale da solo il 54% del fatturato totale, quello Adriatico, tra Ravenna e Ancona e la Lombardia.

Importanti le ricadute positive sull’occupazione, che vede 190.000 addetti impegnati in un settore che dal 2016 continua ininterrottamente ad assumere, principalmente nelle aree citate.

Confermato il ruolo strategico del Salone di Genova, la principale fiera italiana della nautica, dove vengono presentati tutte le sezioni della filiera produttiva.

Nell’incontro è stata sottolineata l’importanza del coordinamento con ICE, Agenzia per la promozione delle imprese italiane all’estero, per perseguire il potenziamento delle attività di incoming, stimolando una maggiore presenza sui media internazionali.

L’associazione ha inoltre sollecitato una riorganizzazione degli Istituti Tecnici Superiori per la creazione di mano d’opera specializzata vista la difficoltà delle industrie del settore a trovare tecnici d’eccellenza.

Relativamente agli aspetti normativi, è stata segnalata la necessità di sveltire l’iter di approvazione del Regolamento di attuazione del Codice della Nautica che al momento prevede il parere di ben 14 ministeri con conseguenti tempi burocratici di durata biblica.

Sempre in ambito legislativo sono stati affrontati il tema delle concessioni demaniali, oggetto della contestata direttiva europea Bolkestein che interessa il settore per la questione dei porti e da poco riconfermata dal governo, e quello dei visti dei marittimi esteri che imbarcano su navi in sosta in Italia e che, allo stato attuale, determinano la mancata permanenza delle unità presso porti e cantieri dello stivale.

A tutti gli addetti del settore non resta che augurarsi che la politica faccia la sua parte, sostenendo le imprese con normative adeguate, senza le quali tutto rischia di andare a favore della concorrenza estera o risolversi in qualche delocalizzazione che porta la produzione industriale fuori dai nostri confini.

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