Ieri la Clia (Cruise Lines International Association), la più grande associazione mondiale del settore delle crociere, ha fatto sapere che nel 2015, da quando entrerà in vigore la disposizione della Regione Veneto che vieta il transito davanti a Piazza San Marco di navi con stazza superiore a 96.000 tonnellate, è previsto un calo delle presenze del 27% e per questo si chiede di rivedere la norma e lasciare che le navi sfilino davanti alla piazza più famosa del mondo.
Il calo di prenotazioni per le crociere che hanno nel loro itinerario come tappa Venezia comporterà una perdita di 60 milioni di euro e una corposa diminuzione di posti di lavoro.
Dall’altra parte, gli specialisti di tutto il mondo hanno fatto notare che nel caso in cui si dovessero avere gli effetti temuti generato dalle eliche delle navi che hanno diversi metri di diametro e dallo spostamento d’acqua provocato dal passaggio degli scafi, a Venezia, quei 60 milioni persi ora per il mancato passaggio delle navi, in un attimo diventerebbero miliardi e i posti di lavoro che scomparirebbero sarebbero decine di migliaia.
Inoltre, in caso di danni ai beni architettonici della città lagunare, dettati da decisioni prese per assecondare gli interessi economici delle compagnie di navigazione, il danno d’immagine per l’intero paese sarebbe incalcolabile.
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