Giacomazzi è stato l’ultimo a lasciare la nave. Lo stesso non si può dire di un gruppo di uomini che hanno preso a calci a pugni i militari che stavano caricando donne e bambini sugli elicotteri per poter prendere il loro posto.
Non è ancora chiaro quante siano le vittime dell’incendio. A questa mattina il bilancio ufficiale è di 10 persone decedute, ma il mistero rimane sui dispersi. Sembra che esistano due liste passeggeri, una in Italia e una in Grecia e che queste divergano per 83 persone. Se la discrasia fosse confermata significherebbe che ci sono un numero di dispersi che può variare tra le 30 e le 40 persone.
Certo, al momento, è che la lista in mano alla Capitaneria di Porto italiana non corrisponde al vero perché sono state salvate persone che non figurano sulla lista. Gli inquirenti stanno cercando di capire se si tratti di un semplice errore avvenuto nei porti di scalo del traghetto, o di altro. E’ stata presa in esame anche la possibilità che a bordo ci fossero dei clandestini chiusi nei tir caricati nel garage e che proprio da questi sia partito l’incendio che ha avuto origine nel garage.
Tra i dispersi risultano esserci anche 4 camionisti italiani.
Un secondo mistero è quello delle scialuppe di salvataggio. La nave è dotata di due tipi di scialuppe e almeno uno di questi può essere lanciato in acqua senza bisogno di utilizzare motori elettrici, quindi, la notizia che le scialuppe non siano state lanciate in mare a causa di un black out elettrico è priva di fondamento, ma non si comprende perché, le scialuppe non siano state lanciate in mare.
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