Un riconoscimento dovuto, in quanto Stephens, in ottanta anni di carriera, ha contribuito sensibilmente allo sviluppo delle barche da crociera e regata, disegnando modelli che sono passati alla storia.
La sua carriera iniziò intorno agli anni venti, con la nascita della società Sparkman & Sthepens. Drake Sparkman, uno dei più famosi broker dell'epoca, riconobbe il talento del progettista americano, tanto da farlo diventare un suo socio, nel disegno di un daysailer di sei metri. Da questa collaborazione sono nati alcuni dei più importanti modelli di Stephens come “Dorade”, il primo ocean racer che nel 1929 salpò da New York alla volta della Gran Bretagna, dove si aggiudicò la Fastnet Race, e “New York 32”, la prima barca costruita attraverso il sistema dello stampo.
Il nome di Stephens è legato anche e soprattutto alla Coppa America, trofeo conquistato da otto imbarcazioni nate dalla sua matita; un record quasi impossibile da eguagliare, tenendo presente che tra la prima e l'ultima vittoria (1938 con “Ranger” e 1980 con “Freedom”) sono trascorsi più di quaranta anni.
Domenica Stephens taglierà un altro traguardo, quello dei cento anni, sicuramente più importante dei tanti successi raccolti durante la carriera. Domenica, in fondo, si celebra un secolo di storia della vela; quel mondo che, come Stephens stesso ha dichiarato in una recente intervista, ha dato tanto all'architetto americano. “Sono stato fortunato. La mia memoria non ricorda altro che la forte volontà di progettare barche. Ci sono riuscito”.
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