
Inizialmente è stata la Danimarca a rilevare che quattro navi russe su cinque rifiutavano la presenza del pilota a bordo per transitare in acque dove normalmente i comandanti richiedono assistenza per motivi di sicurezza. Sulla base di questa rilevazione, il governo danese ha imposto l’obbligo del pilota a tutte le navi con bandiera russa presenti nelle sue acque.
Ora anche la Norvegia ha adottato la stessa misura, ma per ragioni diverse: la decisione è arrivata su pressione dei servizi segreti, che temono che alcune navi russe fungano da base per commando incaricati di compiere sabotaggi lungo la costa norvegese e sui cavi posati sul fondo del mare.
Per quanto da molti paesi europei la situazione possa sembrare distante, ai confini settentrionali del continente il clima è ben diverso.
“Oggi è difficile vedere una barca a vela da queste parti - racconta Anders Lundberg, istruttore di vela norvegese che vive in riva al mare e naviga quasi ogni giorno quando il tempo lo consente. - Le persone hanno paura. Se escono, restano molto vicine alla costa, e se avvistano una nave russa, rientrano immediatamente. Viviamo in uno stato di allerta costante”.
Finché l’Europa non sarà in grado di garantire pienamente la sicurezza dei suoi cittadini, è probabile che i fiordi della Norvegia rimangano vuoti di barche a vela.
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