Da una parte la Tigullio Shipping, dichiara che effettuerà i lavori di dragaggio quando avrà terminato l’ampliamento del porto come da contratto, ovvero, a ottobre. Dall’altra, il comune, che ha la competenza del dragaggio del porto, si dichiara nell’impossibilità di assolvere a tale incombenza pe mancanza di fondi, risultato: dopo molti anni di sforzi per portare a Chiavari regate e eventi, ora si rischia di dover far marcia indietro perché proprio le barche da regata, quelle con pescaggi spesso superiori ai 2,20, non potrebbero o accedere, o uscire dal porto.
Tale situazione, in un momento di particolare crisi del settore nautico come l’attuale, avrà pesanti ripercussioni sugli operatori della zona.
Il porto a Chiavari ha, tra operatori diretti e indotto, un impatto considerevole sull’economia locale e, limitarne l’utilizzo, potrebbe essere fonte di perdite economiche consistenti.
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