“Gli ottomila posti in meno rispetto alle previsioni – ha detto Roberto Perrocchio, presidente di Assomarinas – sono dovuti principalmente a ragioni economiche. Per noi questo è il momento peggiore della crisi, con un giro d'affari in calo tra il 5 e il 10 per cento. E si tratta di margini notevoli, perchè i porticcioli hanno entrate ridotte. Una volta venduti i posti barca, ci si basa sull'economia determinata dai transiti e dalle piccole manutenzione”.
A frenare lo sviluppo della portualità turistica ci sarebbe anche l'assetto normativo italiano. “L'iva sugli ormeggi fissata al venti per cento – ha dichiarato Luciano Serra, presidente di Assonat – dovrebbe scendere al cinque-otto per cento come in Francia. Senza contare la questione delle concessioni demaniali. Con le nuove norme in materia, costeranno otto volte in più rispetto al 2007”.
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