Davanti ai giudici transalpini sono tornati tutti i principali imputati, puniti nel gennaio del 2008 dalla sentenza di primo grado. La Total, società affittuaria della petroliera, il Rina, il registro navale italiano che aveva certificato all’unità la possibilità di navigare in sicurezza, l’armatore Antonio Savarese e il gestore Antonio Pollare, erano stati infatti condannati al pagamento di una cifra intorno ai 192 milioni di euro, di cui 154 da versare allo Stato francese e la restante quota agli oltre cento enti pubblici e privati impegnati nel processo.
Nella nuova discussione in aula, che dovrebbe chiudersi il prossimo 18 novembre, si rimetteranno in discussione le responsabilità e le conseguenti pene per gli imputati. La questione centrale del dibattimento riguarda la posizione della Total, che intende scagionarsi dalle accuse sostenendo di essere stata ingannata dai certificati di navigabilità emessi dal Rina.
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