Riccione - La disavventura di Gea, una tartaruga marina appartenente alla specie Caretta Caretta, una femmina molto grande in età produttiva in grado di deporre fino a duecento uova nell'arco di un anno, è cominciata nel mese di giugno, quando involontariamente è finita nelle reti a strascico, di una battuta di pesca al largo di Cesenatico. La tartaruga è stata immediatamente soccorsa e affidata alla Fondazione Cetacea di Riccione. Sotto le cure del dottor Giordano Nardini dell’ABA, Gea è rimasta per una settimana in coma a causa delle sue gravi condizioni dovute all'importante principio di annegamento subito. Al suo risveglio è stata trasferita nel reparto di terapia intensiva a Spilamberto e, poco alla volta, rimessa in buona salute. Domenica prossima, 9 ottobre, Gea verrà rimessa in libertà e, grazie alle sue dimensioni (85 centimetri di lunghezza per 90 chili di peso) sarà anche molto utile per la ricerca su questa specie. Proprio grazie alla sua mole un team di biologi sarà in grado di installare un trasmettitore satellitare che ne monitorerà le attività e le migrazioni.
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