Il nuovo regolamento, l’ennesimo nella lunga storia del registro telematico del diporto, dovrebbe mettere fine all’iter burocratico per la realizzazione del registro e portare l’Italia nautica all’era digitale. Infatti, nel nostro paese, le imbarcazioni da diporto sono ancora registrate a mano su grandi registri cartacei tenuti dai singoli uffici marittimi come si faceva alla fine del 1800.
Il regolamento chiarisce come si realizzerà il Sistema Telematico Centrale della Nautica da Diporto, chi dovrà realizzarlo e quando.
Il registro dovrebbe mettere fine alla possibilità di truffe milionarie come fu quella della Rimini Yachts che qualche anno fa, giocando proprio sull’impossibilità di sapere dove era registrata una marca, vendeva a più persone lo stesso yacht accendendo su di questo fino a 4 leasing.
La realizzazione del registro elettronico dovrebbe aprire la strada anche all’ottenimento delle diverse certificazioni per via telematica, possibilità prevista dal decreto stesso. Sempre nel decreto si trova la dematerializzazione dei contrassegni assicurativi come già avviene per le autovetture.
Dal momento che già nel 2014 furono fatti dei decreti attuativi per rendere operativa la legge che istituiva il registro telematico, bisogna sperare che anche questa volta, il decreto firmato da Gentiloni, non sia solo un esercizio di scrittura.
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