Per rimediare ai continui tagli di bilancio (l’ultimo ha tagliato il 25% del budget dell’organizzazione), la direzione dell’SNSM ha disposto che, quando non impegnati in missione di soccorso in mare, i mezzi e gli uomini della SNMS dovevano accompagnare i parenti dei defunti che desideravano spargere le ceneri dei propri cari in mare oltre le 3 miglia da costa dove, per la legge francese, è possibile compiere l’atto funebre.
Il servizio è stato tanto gradito dalla popolazione che presto gli uomini dell’SNSM si sono visti impegnati quasi quotidianamente in questo servizio e con lo sciopero di questi giorni, nel quale si rifiutano di accompagnare i parenti dei defunti oltre la linea delle 3 miglia da costa, hanno voluto attirare l’attenzione sul fatto che il loro ruolo è molto diverso come dichiara uno dei dirigenti dell’organizzazione: “Vogliamo salvare vite umane e non agire come pompe funebri. Alle autorità il compito di trovare i soldi per far funzionare la macchina del salvataggio in mare, non ci possiamo pensare noi cambiando lavoro.”
Il servizio, come fanno notare i lavoratori della SNSM, è offerto per 300 euro, un prezzo troppo basso che sicuramente non aiuta in maniera decisiva le finanze dell’associazione. Si consideri che nella vicina Germania, lo stesso servizio è fatto pagare tra i 2.500 e i 4.000 euro.
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