Ovvero una tassa che dovrà essere pagata dalle barche battenti bandiera greca, ma anche da quelle battenti bandiera estera.
Le similitudini con la tanto vituperata tassa Monti, però, finiscono qui, perché, per il resto i greci dimostrano di essere più svegli dei nostri governanti (in questo caso ex governanti).
La tassa innanzitutto tiene conto della differenza di valore delle barche in modo deciso. Sino a 12 metri di lunghezza, che in Grecia, come una volta in Italia, è considerata la fascia più popolare della nautica, la tassa è contenuta, un 8 metri paga 192 euro l’anno. Passati i dodici metri la tassa sale in modo deciso e un 14 metri arriva a pagare 1.344 euro l’anno.
Anche qui però ci sono delle agevolazioni. La più importante riguarda le barche a terra. Una barca a terra con regolare comunicazione all’autorità portuale, non paga la tassa per tutto il periodo in cui è a terra.
Poi ci sono una serie di sconti che vanno dal 10% al 25%.
Se si paga l’intero anno anticipato, lo sconto è del 10%. Le barche che entrano per la prima volta in Grecia e rimangono l’intero anno, hanno uno sconto del 25%.
Il vero problema per gli italiani che hanno la barca in Grecia è che la tassa può essere pagata solo in loco, presso l’autorità portuale e questo significa che, o ci si reca in Grecia a pagare la tassa, o si paga la multa per il mancato pagamento.
Ecco i problemi che si presentano ai diportisti italiani:
a) Il diportista che tiene la barca in Grecia tutto l’anno o ha qualcuno che può pagare la tassa per suo conto o deve recarsi personalmente a pagarla. In alternativa può mettere la barca a secco, ma, comunque, deve avere qualcuno che registri la barca tra quelle temporaneamente dismesse.
b) Il diportista che si reca con la sua barca in Grecia per fare le vacanze. Questi nel primo porto di arrivo dovrà provvedere a pagare la tassa. Pagherà la tassa in relazione al tempo che rimarrà in Grecia, minimo un mese.
c) I diportisti che hanno comprato la barca con i programmi di gestione. Su questo punto la legge non è particolarmente chiara, perché, soprattutto nei casi, e sono molti, in cui la barca è intestata alla società di charter, l’armatore che ha comprato la barca con i programmi risulta essere un semplice noleggiatore quindi non dovrebbe pagare nulla. Di contro, colui che ha acquistato la barca con un programma di gestione che prevede che la barca sia intestata al diportista come locatario del leasing, bisognerà chiarire se la tassa è dovuta e, soprattutto, in che percentuale.
Allegata alla notizia il pdf con la legge 6.11 decreto 4504/2017 che istituisce la tassa e i moduli per il pagamento, che, al contrario del testo di legge sono in greco e inglese (l’inglese è sotto a la dicitura in greco).
Tassa di stazionamento greca
L.F.T. / EUR - mese / EUR - anno
7-8 metri 16,00 € / 192,00 €
8-10 metri 25,00 € / 300,00 €
10-12 metri / 33,00 € / 396,00 €
oltre 12 metri / 8,00 € al metro per mese / Tariffa annuale da scontare a seconda del tipo di pagamento
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