martedì 5 novembre 2024
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Uccisi dal boma: la tragica fine di due velisti tedeschi

Travolti dal boma durante una burrasca marito e moglie perdono la vita. La coppia partita da Bermuda era in navigazione per raggiungere i Caraibi

Un momento del recupero dell'Escape in cui si vede una delle scritte sullo scafo USCG fatte dalla Coast Guard prima di abbandonare la barca
Un momento del recupero dell'Escape in cui si vede una delle scritte sullo scafo USCG fatte dalla Coast Guard prima di abbandonare la barca
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A giugno 2022 a circa 400 miglia da Bermuda, due velisti tedeschi, marito e moglie, durante una burrasca, vengono colpiti a distanza di pochi minuti dal boma della loro barca, feriti gravemente, moriranno dopo poche ore.

Le previsioni del router dicevano che la situazione meteo sarebbe stata tranquilla, una finestra di qualche giorno tra una tempesta estiva e un'altra, ma quella previsione non corrispondeva alle onde di otto metri che si stavano abbattendo sulla tuga dell’Escape, il CNB 66 di proprietà di Karl e Annemarie Frank, due velisti tedeschi che da anni navigavano con le loro barche in giro per il mondo.

A bordo erano in quattro, i due coniugi e due velisti conosciuti per internet, due uomini esperti. Uno di loro è un USCG licensed captain statunitense (uno skipper del charter) e il secondo vanta 15 anni di esperienza nel diporto.

La barca al momento dell’incidente era in navigazione da Bermuda, ai Caraibi, a Halifax, nel nord degli Stati Uniti.

I due che non vogliono essere nominati non conoscevano la barca e noi li chiameremo con nomi di fantasia Jhon e James, si erano imbarcati all’ultimo momento. Il viaggio era stato anticipato proprio per via della finestra meteo che si era aperta e che i Frank non volevano perdere.

La barca, ben costruita, era equipaggiata con un rollaboma con la randa inferita nell’albero.

Jhon e James saranno salvati il giorno dopo dalla motovedetta statunitense. Gli uomini della motovedetta prima di abbandonare in mare l’Escape dipingono sul suo scafo le lettere USCG (US Coast Guard). L’Escape sarà recuperato dieci giorni più tardi con una brillante operazione di ricerca.

Le notizie riportate su questo articolo sono frutto della testimonianza dei due marinai sopravvissuti che però, dopo aver rilasciato un’intervista a un noto giornalista statunitense si sono chiusi in un ferro silenzio.

I due si sono anche astenuti da contattare la famiglia dei Frank per timore che quanto accaduto possa portare a una richiesta di danni da parte della famiglia anche se i due, dando per scontato la veridicità di quanto hanno dichiarato alle autorità, hanno fatto quanto andava fatto.

Le testimonianze sono state confutate, per quanto possibile, dall’inchiesta della US Coast Guard.

© Riproduzione riservata

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