lunedì 4 novembre 2024
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Atlantico, il ritorno via nave

Molti velisti vorrebbero traversare l’Atlantico, ma non lo fanno perché non hanno il tempo per tornare

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Molte persone vorrebbero realizzare il sogno di traversare l’Atlantico. Per molti, la traversata dell’Atlantico è il vero viaggio del marinaio, ma spesso non lo realizzano per via della quantità di tempo che questo richiede. Tra andata e ritorno, partendo e tornando in Italia, vanno via diversi mesi.

Ma se si potesse fare il one-way, andare e poi affidare la barca a qualcuno che la riporti indietro, il tempo necessario sarebbe meno della metà e il sogno diventerebbe più realistico.

I modi per riportare indietro una barca dall’altra parte dell’Atlantico sono diversi e Solovelanet ha fatto una piccola indagine per capirne i costi.

Abbiamo interpellato diversi skipper chiedendo loro un preventivo per riportare da Bermuda un 45 piedi di 5 anni. I risultati sono stati vari. Si va dai 20.000 euro dello skipper professionista che viaggia solo con un equipaggio di persone con esperienza che ha una sua società, un’assicurazione e che emetterà fattura, per arrivare ai 5.000 euro dello skipper che naviga con il suo amico e la ragazza, che non ci farà fattura e che non ha alcuna assicurazione. Per passare poi alla via di mezzo dello skipper istruttore che ci ha chiesto 12.000 euro tutto incluso, ma con l’avvertenza che porterà a bordo i suoi allievi che gli pagheranno una quota pro capite e si pagheranno loro il volo aereo.

Alla parcella dell’equipaggio poi va aggiunto il costo del volo aereo, circa 800 euro a persona per quattro persone e un fondo cassa per le spese e il vitto dell’equipaggio.

Quindi abbiamo chiesto un preventivo a una compagnia di trasporto yachts con nave, la quale ci ha chiesto, per portare la barca in Spagna, 15.000 euro tutto incluso (assicurazione e noleggio dell’invaso).

In fine abbiamo sentito chi l’esperienza l’ha fatta. In generale la tendenza è di rivolgersi allo skipper. Il più quotato è lo skipper istruttore che naviga con gli allievi a condizione che tutti siano assicurati. Lo skipper istruttore che ha quasi sempre al suo attivo diverse traversate, rappresenta il miglior compromesso tra l’equipaggio d’esperienza e il giovane avventuroso.

All’equipaggio di professionisti si ricorre soprattutto quando si ha fretta, o quando la spesa non rappresenta un problema. Il vantaggio dei professionisti è che consegnano una barca che è più pulita di quando l’hanno presa e che fanno un check-up completo del mezzo in modo che quando arrivano si sa perfettamente quali sono le cose da riparare o da sostituire.

L’opzione nave è spesso scartata perché troppo complicata. Ci vuole qualcuno che dal porto di partenza porti la barca alla nave e la carichi, qualcuno che l’aspetti all’arrivo, la scarichi e navighi sino al porto di stanza, alla fine, se non ci si può pensare in prima persona, sono tutti costi che si sommano e fanno si che il costo finale del trasporto via nave sia molto più alto di quello di partenza.

Tuttavia bisogna considerare che la rotta di ritorno dai Caribi passa per le latitudini alte dove il mare è più agitato e dove le barche soffrono di più. Con la nave la barca è immobile e non si consuma ( anche se in questi giorni, la perdita dello yacht My Song proprio dal ponte di una di queste navi, solleva qualche perplessità).

Via mare le attrezzature e le vele subiscono un’usura non indifferente e non è raro che dopo una traversata di ritorno, una vela non più giovanissima, debba essere sostituita, alzando così il costo finale dell’operazione.

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