Nel giro di pochi minuti sono partite da Olbia due motovedette Sar e un elicottero di soccorso. Già diverse miglia prima di arrivare sull’origine della richiesta di soccorso automatica che non conteneva informazioni sulla causa del mayday, i soccorritori hanno capito cosa era successo, un’alta colonna di fumo nero si alzava all’orizzonte, visibile a molte miglia di distanza: la nave era andata a fuoco.
Arrivati in prossimità della Lady MM gli uomini dell’elicottero hanno avvistato una zattera di salvataggio che però risultava vuota quando ci si aspettava di trovare almeno una quindicina di persone.
Poco più tardi, Porto Cervo Radio ha dichiarato di aver ricevuto una chiamata dai naufraghi che dichiaravano di stare bene e di aver abbandonato la nave a bordo di uno dei tender.
In totale a bordo del tender c’erano 17 persone, 9 persone di equipaggio e 8 ospiti del Kazakistan.
Il tender è arrivato al porto di Siniscola dove ad attendere i naufraghi si trovavano le ambulanze del 118.
Dai racconti dell’equipaggio sembrerebbe che l’incendio sia divampato in sala macchina dove l’impianto automatico antincendio non è riuscito a contenerlo
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