La Federazione Italiana Vela ha diffuso l’elenco degli atleti di interesse tecnico che sono stati inseriti nelle squadre nazionali promosse dalla FIV.
Una notizia interessante per conoscere, oltre la composizione delle squadre la cui lista completa è indicata sul sito della federazione, anche i criteri con cui la Federazione le compone e soprattutto che tipo di supporto viene sato agli atleti che rincorrono il sogno olimpico.
La FIV ha stilato due macro categorie, la Team Performance, dove sono racchiusi tutti gli atleti senior, e la Sviluppo Under dedicata al settore giovanile.
La Team Performance è la categoria che racchiude gli atleti che verosimilmente si giocheranno un posto alle Olimpiadi di Parigi 2024, Marsiglia per la vela, nelle varie classi.
All’interno di questa classe c’è una sotto divisione per livelli, A, B, C. Serve a dividere gli atleti in base alle valutazioni fatte dagli allenatori federali, dal Direttore Tecnico Michele Marchesini e in base ai risultati raccolti fino a oggi.
Si tratta di una divisione importante, in base alla collocazione in uno di questi gruppi la FIV garantisce a ogni singolo equipaggio un contributo annuale se si tratta di atleti che non hanno avuto la possibilità di accedere a un gruppo sportivo militare: 15 mila euro per tutti gli atleti/equipaggi del gruppo A, 10 mila euro per il gruppo B, 5 mila euro per il gruppo C.
Una novità questa che fa segnare un passo avanti, sia pur di entità economica modesta, nel sostegno diretto che la Federazione offre agli atleti.
Il tema economico, non è affatto un mistero, per quanto riguarda le campagne olimpiche è un nodo cruciale.
Una stagione di Coppa del Mondo, tra trasferte, materiale per le barche, allenamenti e quant’altro può arrivare a costare anche qualche decina di migliaia di euro, senza considerare l’eventuale acquisto di una barca nuova.
Solo il costo di questa, anche nel caso delle derive più economiche come il Laser che sfiora i 10 mila euro, rappresenta una voce molto importante del bilancio di una stagione di regate, per non parlare dei giochi di vele necessari per affrontare un anno di allenamenti e competizioni ad alti livelli.
Il tutto va moltiplicato per i 4 anni del quadriennio olimpico e in alcuni casi, come per esempio nei costosi Nacra 17, è facilissimo sforare budget da 100 mila euro.
Per gli atleti che decidono di fare questa strada ci sono quindi solo due vie: o quella dell’autosostentamento se si hanno le risorse per farlo, o entrare in un gruppo sportivo militare o venire “assunti” da un circolo, come fa per esempio il Canottieri Aniene che ormai da tempo sostiene alcuni atleti d’eccellenza nel mondo della vela.
Per questo motivo il contributo stanziato dalla FIV è certamente una nota positiva, ma la vela olimpica in Italia per svilupparsi sul modello di esempi virtuosi, come per esempio la nazionale inglese, ha bisogno di investimenti importanti per evitare che ci siano talenti che abbandonino anzi tempo questa strada a causa della mancanza di possibilità economiche adeguate.
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