Principale causa di questo incidente, che ha provocato il diciassettesimo ritiro tra i trenta iscritti al giro del mondo in solitario, è stata la rottura dell’outrigger sinistro (una speciale appendice che sostiene l’albero), tagliato dalla lama di deriva di Vx Materiaux, la barca capovolta da cui è stato tratto in salvo Le Cam. Proprio lo skipper transalpino ha raccontato ieri i difficili momenti del naufragio.
“Stavo in contatto telefonico con Riou – ha raccontato – quando la barca ha colpito un oggetto sommerso e ha perso il bulbo. La reazione immediata è stata quella di prendere i vestiti più caldi e il kit di sopravvivenza. Sono rimasto tutto il tempo a prua, l’unica parte asciutta dello scafo perchè la poppa era interamente sommersa. Mi sono preoccupato per la mancanza d’aria, soprattutto perchè non sarei potuto uscire prima che giungessero i soccorsi”. Il compagno francese è arrivato, però, poche ore dopo e Le Cam non ha perso tempo per lasciare l’imbarcazione.
“Appena ho realizzato che il mio amico era vicino – ha raccontato – ho rimosso tutti gli ostacoli che mi impedivano di andare a poppa e quando la barca è salita sulla cresta di un’onda ho aperto il portello d’emergenza, sono uscito fuori e mi sono aggrappato al timone”.
Il resto, è storia ormai nota. Al quarto lancio di cima Le Cam è stato assicurato al winch di Prb, che nel frattempo ha rischiato di disalberare, salvo poi farlo qualche ora dopo, appena doppiato Capo Horn. I due skipper francesi sono però sani e salvi, in procinto di raggiungere Port Williams. E questa è la cosa più importante.
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