Oceanis 34.1, una barca che rappresenta l’inversione di marcia operata da Beneteau in questi ultimi anni [VIDEO]
GUIDE DI CHARTER
Disegnata da Marc Lombard per le linee d’acqua e da Nauta Design per la coperta, lo stile e gli interni, l’Oceanis 34.1 sostituisce l’Oceanis 35.1 del 2016 che a sua volta era la rivisitazione dell’Oceanis 35 dell’anno precedente. Più di ogni precedente modello di questa generazione di disegni, l’Oceanis 34.1 rappresenta l’inversione di marcia operata da Beneteau in questi ultimi anni.
Dopo aver provato a imporre al mercato l’idea del roll bar e della barca improntata solo alla comodità, il cantiere francese ha capito che quella era una strada non percorribile ed è tornata alle origini, con un gamma composta da modelli, almeno quelli più piccoli, che tornano alla tradizione della vela. Superfici veliche proporzionate al peso della barca, boma basso che permette di lavorare alla randa, scafo veloce con una tuga non esagerata, manovre facili, ma efficienti.
aveva un baricentro alto che la faceva rollare più del dovuto in rada e sbandare in bolina. Per avere un’idea precisa, pensate che la superficie della randa dell’Oceanis 35.1 era di 25,75 mq contro i 31,4 metri quadri della randa di questo modello, il che significa circa il 20% in più solo di randa. Tornati alle barche a vela e abbandonati gli esperimenti per avvicinare la barca al concetto di macchina, si torna a parlare di carene, di attrezzature di coperta, di prestazioni. In effetti l’Oceanis 34.1 offre delle ottime prestazioni per una barca da crociera veloce, come vedremo tra poco nel paragrafo della prova in mare. Lo scafo dell’Oceanis 34.1 Prima di arrivare alla prova però bisogna analizzare lo scafo. Questo segue le linee già fissate da Marc Lombard sull’Oceanis 40.1 tutte incentrate a sviluppare al massimo lo spazio della cabina armatoriale di prua. Nel farlo, Lombard non si limita a sfruttare lo spigolo di prua nato nel 2017 con l’Oceanis 51.1 per dare maggiore volume a prua, ma lavora direttamente sul disegno della sezione prodiera curvando maggiormente le diagonali, ovvero creando una prua più tondeggiante. Nulla di che, pochissimi centimetri, frazioni di grado di
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