
Le orche hanno colpito ancora. Questa volta la vittima è una famiglia francese composta da padre, madre e tre figli tra gli 8 e i 12 anni. Venerdì 10 ottobre, a circa 50 miglia al largo di Peniche, in Portogallo, la barca a vela Ti’fare, lunga 36 piedi e battente bandiera francese, ha lanciato un mayday segnalando di essere stata colpita da un gruppo di orche.
Secondo le prime ricostruzioni, gli animali avrebbero urtato ripetutamente il timone fino a provocare la rottura dell’asse e l’apertura di una falla nello scafo, che ha portato la barca ad affondare. Si tratta di una dinamica già osservata in altri episodi simili negli ultimi anni.
Quando l’equipaggio si è reso conto che la barca stava imbarcando acqua, i genitori hanno attivato la zattera autogonfiabile e vi sono saliti insieme ai tre figli. Dopo alcune ore di deriva, un peschereccio in transito ha individuato l’imbarcazione di salvataggio e ha recuperato i cinque naufraghi, poi trasferiti in elicottero alla base dell’aeronautica militare di Montijo.
La famiglia aveva lasciato Lorient, in Bretagna, lo scorso 29 settembre, diretta verso sud per una traversata in più tappe. Il loro viaggio si è interrotto bruscamente al largo delle coste portoghesi.
Un fenomeno in crescita
Dal 2020 sono stati registrati numerosi casi di interazioni tra orche e imbarcazioni, in particolare a vela, spesso concentrate nelle stesse aree dell’Atlantico. I cetacei tendono a colpire la poppa o il timone, causando danni anche gravi ai sistemi di governo. In alcuni casi, come quello della Ti’fare, gli urti hanno portato all’affondamento.
Gli studiosi stanno ancora cercando di capire le ragioni di questo comportamento. Le ipotesi più accreditate parlano di curiosità, di gioco o di una reazione appresa all’interno dei gruppi di orche, più che di un vero e proprio attacco. Il timone, che si muove e produce vibrazioni, potrebbe essere percepito come un oggetto interessante da manipolare.
Le raccomandazioni agli skipper
Le autorità marittime invitano i diportisti che navigano nelle aree interessate a mantenere la calma in caso di avvistamento di orche, evitando brusche manovre o cambi di velocità. È consigliato ridurre la velocità, non tentare di allontanare gli animali e segnalare la posizione alle autorità competenti.
Organizzazioni e centri di ricerca stanno intanto monitorando la diffusione del fenomeno e raccogliendo dati per aiutare i naviganti a evitare zone a rischio.
Un segnale d’allarme per il mondo della vela
L’episodio della Ti’fare si è concluso senza vittime, ma rappresenta un nuovo campanello d’allarme per il mondo della vela e del diporto. Il fatto che un gruppo di orche sia riuscito a far affondare una barca ben equipaggiata dimostra quanto questo comportamento stia diventando una sfida reale per chi naviga lungo le coste dell’Atlantico.
Resta ancora difficile stabilire se le orche intendano davvero distruggere le barche o se si tratti di un gioco dalle conseguenze imprevedibili. Quel che è certo è che il fenomeno merita attenzione: solo una collaborazione tra scienziati, autorità e diportisti potrà aiutare a comprenderlo e a prevenirne gli effetti.
© Riproduzione riservata