venerdì 11 ottobre 2024
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Orca attacca barca al largo delle Shetland, primo episodio in questa zona

pensionato olandese è stato attaccato da un'orca al largo delle Shetland, primo episodio del genere nel Mare del Nord. Gli attacchi delle orche alle imbarcazioni sono aumentati, ma le motivazioni di tale comportamento rimangono ancora oggetto di studio

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Lunedì 19 giugno, al largo delle isole Shetland nel Mare del Nord, si è verificato un episodio un evento senza precedenti per il Mare del Nord: un'orca ha colpito ripetutamente il timone di una barca a vela. Il protagonista umano di questa storia è il dottor Win Rutten, un fisico olandese in pensione di settantadue anni.

Il dottor Rutten era partito da Lerwick, in Norvegia, per una battuta di pesca allo sgombro ed era in navigazione solitaria quando ha avvistato un'orca che si stava avvicinando a lui. L'animale sembrava attratto dalla lenza calata per la pesca a traina e ha cominciato a colpire in modo insistente il timone dell'imbarcazione, costruita in alluminio e con un peso di circa sette tonnellate.

Dopo aver sferrato alcuni colpi, l’orca ha girato alcune volte intorno alla barca per tornare a colpire di nuovo, nuotando molto veloce. Lo schema sembra quello tipico degli oltre cinquecento attacchi verificatisi negli ultimi anni intorno alla penisola iberica, ma quello occorso al dottor Rutten è il primo negli ultimi anni che accade al di fuori di quella zona.

Resta da capire se si è trattato di un episodio isolato o se effettivamente stia avvenendo quello che alcuni temevano, e cioè che le orche stanno trasmettendo ad altri gruppi il loro comportamento aggressivo nei confronti delle barche.

Gli attacchi, che possono durare oltre un'ora, spesso causano la rottura del timone e rendono impossibile il controllo della barca. In alcuni casi, si è verificato anche l'affondamento a causa della rottura della losca che ha determinato l’apertura di un'importante via d'acqua.

Gli studiosi non sono ancora riusciti a fornire una spiegazione certa al comportamento di questi mammiferi marini.

Le ipotesi spaziano da una reazione a un contatto traumatico, forse accidentale, e quindi a una sorta di vendetta da parte delle orche, a una possibile lezione di pesca che gli esemplari più anziani impartirebbero a quelli più giovani.

Molti etologi ritengono che si tratti di un semplice gioco, considerando che spesso sono gli esemplari più piccoli a colpire le barche.

Se le orche volessero effettivamente attaccare e danneggiare le imbarcazioni, potrebbero utilizzare strategie più efficaci, come affondare le imbarcazioni di dimensioni minori colpendole con la testa in carena o saltare fuori dall'acqua e atterrare sul lato della barca, come talvolta fanno le balene.

Il fatto che le orche si limitino a colpire il timone delle imbarcazioni, senza provocare danni maggiori, suggerisce che potrebbe trattarsi di un comportamento diverso dall'attacco intenzionale. Gli etologi ritengono più plausibile che le orche stiano esplorando, sperimentando o giocando con le imbarcazioni, anziché cercare di danneggiarle attivamente.

Tuttavia, le ragioni precise di questi comportamenti rimangono ancora oggetto di studio e dibattito tra gli esperti. Gli scienziati continuano a monitorare attentamente le interazioni tra le orche e le imbarcazioni, cercando di comprendere meglio le motivazioni e i modelli di comportamento di questi affascinanti mammiferi marini.

Quello che è certo è che negli ultimi mesi gli attacchi sono aumentati in modo esponenziale e preoccupante, rendendo la navigazione in alcune zone di mare, soprattutto tra il Marocco e la Galizia, estremamente pericolosa.

Le autorità di Spagna e Portogallo, le due nazioni più colpite dal fenomeno, monitorano costantemente la posizione dei gruppi di orche, detti pod, fornendo settimanalmente una cartina aggiornata con le zone di mare da evitare.

© Riproduzione riservata

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