
Ci siamo occupati tante volte degli attacchi delle orche in oceano di cui sono state vittime molte barche a vela, ma raramente è possibile vedere delle testimonianze video/fotografiche di questi avvenimenti che spesso sono stati pericolosi per i diportisti.
L’ultimo attacco che abbiamo documentato con delle immagini video è stato quello avvenuto la scorsa estate in cui delle orche hanno circondano e attaccano per due ore una barca a vela.
Questa volta è successo a una barca italiana piuttosto famosa, l’Huck Finn III di Vittorio Malingri, un Gallant 53.
L’attacco, ad opera di diversi esemplari, è avvenuto alle porte di Gibilterra e l’equipaggio è stato pronto a immortalare il momento oltre che a difendere la barca.
La situazione di tensione sarebbe durata almeno 10 minuti, prima che le orche perdessero interesse per la barca a vela e si dirigessero altrove.
Questo il commento integrale e colorito sulla pagina facebook del Team Malingri da parte di Vittorio: “10 minuti di morsi al timone facendo girare in tondo la barca, poi testate. Nico dice botte da paura, barca fuori controllo. Timone ok, e sembra anche diritto. A Barbate c'é un pontile pieno di barche senza timone...barche e catamarani di produzione. Poi i piú si chiedono perché per navigare ci vogliono barche serie. Because shit happens!!! Poi il Nano ha trovato il modo di farle andare via……”
Alcuni scienziati che hanno studiato il fenomeno hanno dato una spiegazione a questi attacchi: si tratterebbe di un rituale di gioco, le orche colpiscono quasi sempre il timone e questo non è un caso.
Sembra plausibile che abbiano capito che colpendo il timone provocano uno spostamento della barca, e questo potrebbe entusiasmarle ed eccitarle.
Si tratta di una dimostrazione di forza che le orche fanno nei confronti di quello che per loro potrebbe essere un altro pesce. Nei loro comportamenti però non c’è nessuna intenzione predatoria, ma la loro curiosità e voglia di giocare può essere devastante per le barche.
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