In particolare alcuni quotidiani britannici hanno parlato di “orche assassine”, “a caccia di sangue”, trattando la notizia con i soliti stereotipi troppo spesso dedicati a questi animali.
Come sempre è la scienza a poter fare chiarezza circa questi fenomeni. La studiosa esperta di orche Ruth Esteban, esaminati i recenti casi di attacchi di orche alle barche a vela insieme ad altri biologi marini, ha dato una spiegazione concreta.
“Possiamo affermare che si tratta di un rituale di gioco - ha dichiarato la Esteban. - Abbiamo osservato come le orche colpiscano quasi sempre il timone, questo non è un caso. Sembra plausibile che abbiano capito che colpendo il timone provocano uno spostamento della barca, e questo potrebbe entusiasmarle ed eccitarle. Si tratta di una dimostrazione di forza che le orche fanno nei confronti di quello che per loro potrebbe essere un altro pesce – continua l’esperta. - Nei loro comportamenti non c’è nessuna intenzione predatoria altrimenti osserveremmo movimenti del tutto diversi da quelli che abbiamo visto.”
Quindi nessuna orca assassina, solo degli animali che si confrontano con oggetti estranei al loro habitat come le barche, che però ricordano un loro simile.
La curiosità delle orche verso le barche a vela del resto è cosa nota e non certo recente, dato che episodi come quelli che stiamo raccontando sono sempre esistiti.
Sull’ultimo numero di SVN abbiamo intervistato Giorgio Di Mola che oltre quarant’anni fa visse il naufragio del Guia III speronata da un’orca in pieno Atlantico.
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