Gli attacchi delle orche alle barche a vela, che questi siano fatti con intenzioni aggressive o per gioco, sono ormai così comuni che non fanno più notizia, ma quando la barca va a fondo, le cose cambiano.
L’Oceanis 393 dell’inglese Robert Powell, che voleva portare la sua barca dal Portogallo in Grecia per fare le vacanze, aveva a bordo, oltre all’armatore, altre due persone, tra queste l’italiano Marco Panza di 55 anni.
Panza racconta che quando la barca è stata attaccata dalle orche erano ad appena 10 miglia da costa. Da prima l’attacco è stato portato avanti da un adulto e due piccoli e poi, a questi, si sono aggiunti altri due esemplari adulti.
L’equipaggio da prima non si è preoccupato più di tanto perché di questi attacchi nel porto di partenza se ne parlava molto e, solitamente, dopo un po' di trambusto le orche se ne vanno e la barca riprende la sua navigazione.
Questa volta però, l’attacco è stato molto lungo tanto che l’equipaggio a un certo punto ha chiamato i soccorsi.
In tutto le orche hanno continuato a colpire l’Oceanis per 40 minuti e quando queste se ne sono andate la barca era ridotta molto male e aveva iniziato ad affondare.
L’equipaggio ha calato in mare la zattera, il tender e quanto altro di galleggiante poteva servire a farli individuare.
La Guardia Costiera è arrivata pochi minuti dopo che l’equipaggio aveva abbandonato la barca e utilizzando delle grandi pompe ha cercato di salvarla, ma senza successo, perché non sono stati in grado di rintracciare la falla principale.
Tutti gli uomini del Bonhomme William sono stati tratti in salvo e nessuno a riportare alcuna ferita.
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