Si tratta, tuttavia, del primo affondamento di un cetaceo così grande (18 metri di lunghezza e oltre 30 tonnellate di peso) in Mediterraneo. Un vero e proprio sperimento, per cui sono stati usati blocchi cilindrici in cemento che sono scivolati fino alla coda dell'animale, permettendogli di adagiarsi sul fondo, a una profondità di circa cinquanta metri e a una distanza di dieci miglia dalla costa.
Nei prossimi mesi partirà il progetto di osservazione, coordinato dall'Università di Firenze, con un primo sopralluogo attraverso un robot subacqueo per seguire l'evolversi delle concentrazioni di organismi vertebrati e invertebrati che si formeranno intorno alla carcassa del cetaceo.
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