Il primo problema è dove e come portare le barche semiaffondate. Per muovere alcune barche servono mezzi di grandi dimensioni che non possono entrare in porto a causa delle barche affondate. Il comune studia una strategia che non sarà semplice e nel frattempo i cantieri di riparazione di cui la Liguria è piena si trovano davanti a una scelta che, se errata, gli potrebbe costare caro.
I telefoni dei cantieri sono caldi, gli armatori che sono tenuti, quelli che possono, a muovere velocemente i loro mezzi, cercano un posto dove portare la barca, ma non tutti i cantieri sono disposti ad accoglierli a braccia aperte.
Il pericolo che operatori della zona hanno prospettato a Solovelanet è quello di riempiere il piazzale di barche che apparentemente sembrano portare tanto lavoro, ma che poi rischiano di rimanere ferme lì per anni in attesa delle eventuali cause tra proprietari e assicurazione.
In Liguria gli spazi sono sempre ristretti e ogni cantiere può ospitare un numero limitato di imbarcazioni, se riempie il piazzale con barche che rimangono lì per anni e che a volte neanche pagano la sosta, poi non c’è più spazio per le barche che i lavori li fanno velocemente e li pagano.
Ma anche dire no, non è facile. Ci sono barche cha hanno bisogno di centinaia di migliaia di euro di lavori, se le cose andassero bene ci sarebbe di che lavorare per diversi mesi.
Al capo cantiere l’arduo compito di fare la scelta.
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