martedì 18 marzo 2025
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Abbattuto lo “Scheletrone” di Palmaria

Questa mattina è stata distrutta la struttura che sorgeva davanti Porto Venere. Sono servite 672 microcariche di nitroglicerinato da cava

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La Spezia – E’ stato abbattuto questa mattina, alle 10, lo “Scheletrone” dell’isola Palmaria, davanti a Porto Venere. Per demolirlo sono servite 672 microcariche di nitroglicerinato da cava, posizionate sui 224 pilastri di cemento armato che sostenevano la struttura, considerata da Legambiente tra i cinque peggiori ecomostri costieri del Paese. La delicata operazione è andata secondo programma. Le esplosioni sono avvenute in sei tempi, a 20 millisecondi l’una dall’altra, e hanno causato prima il collasso della struttura principale, quindi il conseguente crollo dei restanti sette piani che si sono adagiati sulle macerie.
I lavori di costruzione dello “Scheletrone”, concepito alle origini come un hotel con piscina e ristorante, iniziarono nel 1968, per poi fermarsi dopo quattro anni, nel momento in cui l’edificio venne posto sotto sequestro per la violazione della norma che impediva le lottizzazioni in assenza di piano regolatore. Negli anni novanta, i proprietari provarono a riprendere i lavori presentando domanda di condono edilizio, ma il comune di Porto Venere la rigettò. Nel 2002, infine, un accordo tra la stessa città ligure, la Regione Liguria e la soprintendenza per i Beni architettonici, sancì il definitivo abbattimento dello “Scheletrone”. Un’operazione da due milioni di euro, comprensivi anche della quota di duecentomila euro per pagare l’esproprio ai proprietari.

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