
Martedì scorso, il team del 51enne navigatore solitario cinese Guo Chuan aveva comunicato al centro ricerche cinese l’impossibilità di comunicare con la barca di Chuan e da lì erano partite le operazioni di soccorso.
Un rilevatore elettronico acceso sul maxi trimarano di 30 metri dava la barca a 650 miglia al largo delle Hawaii. Troppo lontano per gli elicotteri.
La US Navy ha quindi da prima mandato un Hercules C 130 che ha trovato l’imbarcazione rilevando la rottura di uno scafo del trimarano e dichiarando che la randa era in acqua, facendo supporre che l’albero fosse rotto, ma a bordo della barca, apparentemente, non c’era nessuno.
Mercoledì il trimarano è stato raggiunto da una nave militare statunitense dotata di elicottero Seahawk. L’equipaggio dell’elicottero, gettatosi in acqua, è potuto salire sul relitto e constatare che ha bordo non c’era nessuno e che il giubbotto di salvataggio del solitario era ancora sulla barca il che, viste le condizioni del mare, escludeva alcuna possibilità di sopravvivenza dell’uomo per un così lungo periodo
Ipotesi
L’ipotesi principale è che il trimarano, che al momento dell’incidente, probabilmente, vista l’intensità del vento, viaggiava tra i 15 e i 18 nodi, abbia urtato contro un oggetto semisommerso di grandi dimensioni che ha danneggiato seriamente lo scafo determinando la rottura dello stesso e dell’albero. La botta avrebbe fatto cadere in mare il navigatore che in quel momento non vestiva né giubbotto di salvataggio, né era assicurato con la life line, cosa che suggerisce che Guo Ghuan fosse nel pozzetto dove si sentiva al sicuro.
Guo Chuan, aveva più volte dichiarato che la sua paura peggiore era quella di cadere in mare, cosa che esclude che potesse trovarsi sul ponte in condizioni di mare non buono senza giubbotto e life line.
Per sapere realmente come sono andate le cose, bisognerà recuperare il relitto dell’imbarcazione.
Negli Oceani, ogni anno, le navi da carico durante le burrasche perdono diverse centinaia di milioni di dollari in container che cadono in mare, la maggior parte dei quali impiegano giorni se non settimane o mesi per affondare rimanendo a galleggiare semisommersi. I relitti, invisibili da lontano, rappresentano un pericolo mortale per le barche molto veloci.
Guo Chuan, che è molto famoso e seguito nel suo paese, è un ingegnere aereonautico che si è avvicinato alla vela nel 2000 per caso facendo un’uscita in mare con degli amici. Guo Chuan è stato il primo cinese ad avere fatto un giro del mondo in solitario, la sua barca dell’epoca, un class 40, in quell’occasione, nel 2012, stabilì il record di velocità per il giro del mondo di un 40 piedi che il nostro Gaetano Mura sta cercando di battere proprio in questi giorni.
Guo Chuan era in navigazione con il suo Maxi Trimarano Quingdao per cercare di battere il record di Maserati, stabilito nel 2015, sulla rotta San Francisco - Shanghai.
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